Come raddrizzare il piatto in vetronite
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Come raddrizzare il piatto in vetronite
Buongiorno a tutti.
Vorrei condividere questa esperienza di lotta e guerra con il piatto di vetronite.
Dopo avere deciso e ripensato di comprare e o sostituire il piatto di vetronite con la modifica del piatto di vetro in un secondo momento, è arrivato però il momento di trovare il modo per raddrizzare assolutamente il piatto di vetronite.
Ho seguito i consigli e ho iniziato ad allargare i fori sia del piatto di connessione delle guide sia il piatto di alluminio di supporto.
Sono andato a verificare con una squadra la planarita di tutti i pezzi ed effettivamente l' unico pezzo gobbo è il piatto in vetronite.
Anche il piatto intermedio in cartoncino è perfettamente piano!
Nonostante ciò serrando le viti del piatto niente da fare rimane gobbo!
Allora dopo ore e ore a impazzire e a domandarmi.....ma come "...." si farà con questo piatto disgraziato?
Ho utilizzato un metodo, che sinceramente non so se sia corretto e consigliabile! Non è un metodo propriamente ORTODOSSO!!!!
Ma a quanto pare sembra che ha funzionato!....almeno diciamo abbastanza!
Ho preso il piatto allentato le viti, sottoposto ad una certa ....diciamo...."deformazione" con le mani e ho stretto le viti!
Con sommo stupore ho notato che iniziava a raddrizzarsi!
Cosi ho continuato.
Poi anche per la taratura dell' altezza dell' ugello e del piano ho continuato a mantere questo "metodo"
Quindi ho dato delle "piegature" "qua" e "la" al piatto dove ritenevo opportuno
Le zone critiche rimangono i 4 vertici e i 4 punti intermedi dei lati.
Adesso diciamo...dopo deformazione "contrallata" addirittura non ho più la schiena anzi forse ho esagerato troppo su un lato e ho al contrario una piccolissima conca.
Io spero di non avervi fatto sobbalzare dalla sedia! E avervi fatto schizzare i capelli in alto ma purtroppo ....solo questo metodo ho trovato!
In questo modo adesso ho una tolleranza di circa 0,1 0,2mm tra un punto e l' altro del piano.
Non so se è troppo o posso accettarlo come tolleranza.
In pratica in alcuni punti passa un solo foglio di carta che effettivamente ha uno spessore di 0,1mm in alcuni punti arrivo al massimo a 2 fogli di carta.
Per il momento questo è il massimo che sono riuscito ad ottenere, e tutto sommato considerando che prima c'erano 2-3-4 mm di differenza....mi sembra un gran successo....il tutto ottenuto con le buone maniere!
Vorrei condividere questa esperienza di lotta e guerra con il piatto di vetronite.
Dopo avere deciso e ripensato di comprare e o sostituire il piatto di vetronite con la modifica del piatto di vetro in un secondo momento, è arrivato però il momento di trovare il modo per raddrizzare assolutamente il piatto di vetronite.
Ho seguito i consigli e ho iniziato ad allargare i fori sia del piatto di connessione delle guide sia il piatto di alluminio di supporto.
Sono andato a verificare con una squadra la planarita di tutti i pezzi ed effettivamente l' unico pezzo gobbo è il piatto in vetronite.
Anche il piatto intermedio in cartoncino è perfettamente piano!
Nonostante ciò serrando le viti del piatto niente da fare rimane gobbo!
Allora dopo ore e ore a impazzire e a domandarmi.....ma come "...." si farà con questo piatto disgraziato?
Ho utilizzato un metodo, che sinceramente non so se sia corretto e consigliabile! Non è un metodo propriamente ORTODOSSO!!!!
Ma a quanto pare sembra che ha funzionato!....almeno diciamo abbastanza!
Ho preso il piatto allentato le viti, sottoposto ad una certa ....diciamo...."deformazione" con le mani e ho stretto le viti!
Con sommo stupore ho notato che iniziava a raddrizzarsi!
Cosi ho continuato.
Poi anche per la taratura dell' altezza dell' ugello e del piano ho continuato a mantere questo "metodo"
Quindi ho dato delle "piegature" "qua" e "la" al piatto dove ritenevo opportuno
Le zone critiche rimangono i 4 vertici e i 4 punti intermedi dei lati.
Adesso diciamo...dopo deformazione "contrallata" addirittura non ho più la schiena anzi forse ho esagerato troppo su un lato e ho al contrario una piccolissima conca.
Io spero di non avervi fatto sobbalzare dalla sedia! E avervi fatto schizzare i capelli in alto ma purtroppo ....solo questo metodo ho trovato!
In questo modo adesso ho una tolleranza di circa 0,1 0,2mm tra un punto e l' altro del piano.
Non so se è troppo o posso accettarlo come tolleranza.
In pratica in alcuni punti passa un solo foglio di carta che effettivamente ha uno spessore di 0,1mm in alcuni punti arrivo al massimo a 2 fogli di carta.
Per il momento questo è il massimo che sono riuscito ad ottenere, e tutto sommato considerando che prima c'erano 2-3-4 mm di differenza....mi sembra un gran successo....il tutto ottenuto con le buone maniere!
Re: Come raddrizzare il piatto in vetronite
Fidati, metti un piatto di vetro di 3mm e risolvi tutto in pochi minuti...
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Re: Come raddrizzare il piatto in vetronite
Dopo avere osservato ed analizzato il piano in vetronite ho constatato che il piano tutto sommato è dritto, ma è curvo.
Cioè andrebbe schiacciato al centro in modo da renderlo aderente al piano sottostante che è piano.
Ora i 4 punti di fissaggio, fissano il piatto ma non lo portano in piano, occorrerebbero necessariamente dei punti di fissaggio nei 4 punti intermedi dei lati e 4 nel centro.
Per questo motivo come piano B di riserva oltre al metodo "spiegazzamento" pensavo appunto di incollare altre 8 viti per potere "tirare" il piano verso il basso e renderlo aderente al piano di supporto in alluminio.
Considerando che il piano può arrivare a 200 gradi, ho pensato che potrei utilizzare del mastice refrattario quello per i forni.
L' unico dubbio che mi rimane è se il mastice aderisce alla vetronite, credo di si ma dovrei provare.
Per quanto riguarda il piano di vetro lo adotterò come piano C
Benché ormai mi renda conto che il piano di vetro è l' unica vera soluzione valida in termini di rigidità, è anche vero che ormai dopo tante tante ore spese per capirci qualcosa non vorrei proprio alzare bandiera bianca.
Se il mastice refrattario funziona, credo che l'aggiunta di più punti di aggancio del piano fatti per compensare la curvatura della vetronite "potrebbe" essere una soluzione "accettabile".
Cioè andrebbe schiacciato al centro in modo da renderlo aderente al piano sottostante che è piano.
Ora i 4 punti di fissaggio, fissano il piatto ma non lo portano in piano, occorrerebbero necessariamente dei punti di fissaggio nei 4 punti intermedi dei lati e 4 nel centro.
Per questo motivo come piano B di riserva oltre al metodo "spiegazzamento" pensavo appunto di incollare altre 8 viti per potere "tirare" il piano verso il basso e renderlo aderente al piano di supporto in alluminio.
Considerando che il piano può arrivare a 200 gradi, ho pensato che potrei utilizzare del mastice refrattario quello per i forni.
L' unico dubbio che mi rimane è se il mastice aderisce alla vetronite, credo di si ma dovrei provare.
Per quanto riguarda il piano di vetro lo adotterò come piano C
Benché ormai mi renda conto che il piano di vetro è l' unica vera soluzione valida in termini di rigidità, è anche vero che ormai dopo tante tante ore spese per capirci qualcosa non vorrei proprio alzare bandiera bianca.
Se il mastice refrattario funziona, credo che l'aggiunta di più punti di aggancio del piano fatti per compensare la curvatura della vetronite "potrebbe" essere una soluzione "accettabile".
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Re: Come raddrizzare il piatto in vetronite
200 gradi?!?!? il piano originale arriva a 60 gradi faticando molto, quello opzionale a 90 e i vari mk2 a 120... secondo me hai fatto un pò di confusione e ti stai complicando la vita per niente....
se vuoi raddrizzarlo usa il classico vetro da 3 mm e ti togli il pensiero fidati è la soluzione migliore
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Re: Come raddrizzare il piatto in vetronite
Scusa forse ho fatto confusione con le temperature! A 200 gradi è l' estrusore che può arrivare o sbaglio anche qui?
Allora se il piatto arriva massimo a 100gradi la cosa è già più fattibile.
Comunque per il momento devo dire sinceramente che sono riuscito a raggiungere un buon livello di planarita' e livellamento, anzi come dicevo adesso in alcuni punti ho quasi il problema opposto cioè una concavità leggerissima.
Controllando con una squadra comunque non si notano più gobbe. Infatti mettendo la squadra si nota che non c'è luce pressoché lungo i punti di contatto e anche passando un foglio di carta questo non si infila sotto la squadra, quindi penso che non voglio certo andare a complicarmi la vita smontando e rimontando tutto dopo tutta la fatica e il livello raggiunto.
L' unica perlessita che mi rimane riguarda la tolleranza.
In effetti solo in alcuni punti c'è una irregolarità di altezza tra la punta e il piatto.
Considerando che la punta comunque non tocca il piano in nessun punto e che in alcuni punti invece passano due fogli di carta la tolleranza complessiva è appunto attorno a 0,1mm
Può essere considerata accettabile questa tolleranza o è già troppa?
Però questo lo noto solo in alcuni punti ad esempio vicino alle 4 viti che sforzano per tenere il piatto schiacciato.
E invece con la squadra non noto differenze di oltre 0,1mm proprio perché il foglio non passa.
È possibile che ci sia una tolleranza anche sulle guide?
Allora se il piatto arriva massimo a 100gradi la cosa è già più fattibile.
Comunque per il momento devo dire sinceramente che sono riuscito a raggiungere un buon livello di planarita' e livellamento, anzi come dicevo adesso in alcuni punti ho quasi il problema opposto cioè una concavità leggerissima.
Controllando con una squadra comunque non si notano più gobbe. Infatti mettendo la squadra si nota che non c'è luce pressoché lungo i punti di contatto e anche passando un foglio di carta questo non si infila sotto la squadra, quindi penso che non voglio certo andare a complicarmi la vita smontando e rimontando tutto dopo tutta la fatica e il livello raggiunto.
L' unica perlessita che mi rimane riguarda la tolleranza.
In effetti solo in alcuni punti c'è una irregolarità di altezza tra la punta e il piatto.
Considerando che la punta comunque non tocca il piano in nessun punto e che in alcuni punti invece passano due fogli di carta la tolleranza complessiva è appunto attorno a 0,1mm
Può essere considerata accettabile questa tolleranza o è già troppa?
Però questo lo noto solo in alcuni punti ad esempio vicino alle 4 viti che sforzano per tenere il piatto schiacciato.
E invece con la squadra non noto differenze di oltre 0,1mm proprio perché il foglio non passa.
È possibile che ci sia una tolleranza anche sulle guide?
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Re: Come raddrizzare il piatto in vetronite
Complimenti per il lavoro svolto, ma ti assicuro che è stato tempo ben speso perchè la planarità del piatto e lo "zero" dell'asse Z sono due aspetti fondamentali.dandb ha scritto:Le zone critiche rimangono i 4 vertici e i 4 punti intermedi dei lati.
...............
In questo modo adesso ho una tolleranza di circa 0,1 0,2mm tra un punto e l' altro del piano.
Il piatto della 3Drag è già intrinsecamente più ostico da mettere in bolla rispetto ad altri poichè è fissato "a quattro punti" invece che "a tre punti";
volevo quindi suggerirti (caso mai tu non ci avessi pensato) che l'altezza di Z è più semplice allinearla tra i quattro punti in corrispondenza delle viti di fissaggio, piuttosto che sugli angoli estremi del piatto, perchè a differenza dei "punti vite" l'altezza di ciascuno dei vertici estremi viene poi in parte modificata da qualsiasi ulteriore regolazione tu faccia su qualunque delle 4 famigerate rotelline nere
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Re: Come raddrizzare il piatto in vetronite
Quello che mi sento di dire in questo momento è che:
Sono contento per avere raddrizzato il piano, sono molto meno contento per il metodo non ortodosso che ho dovuto utilizzare, però è cosi!
Effettivamente dal punto di vista geometrico per tre punti passa una sola circonferenza che individua unicamente un piano.
Quindi in teoria basterebbero tre punti disposti equidistanti su una circonferenza per allineare il piano.
Però il problema più ostico è rendere piano la vetronite e come pare solo 4 punti non sono sufficienti, senza comunque intervenire delle forzature con le mani.
Quindi al contrario servirebbero ancora più punti di fissaggio rendendola ipervincolata.
Nel caso più semplice forse 3 punti sulla circonferenza e uno al centro per annullare la convessità.
Queste sono considerazioni teoriche.
Qundo centro le ruote delle biciclette uso 2 comparatori e agisco unicamente sul tiraggio dei raggi......
Vi immaginate che se per centrare una ruota uno dovrebbe prendere il cerchio con le mani e iniziare a tirarlo qua' e la'....
A parte il metodo della squadra e dei foglietti a questo punto un po' mi è salita la scimmia, e penso che prenderò appunto un comparatore e cercherò di puntarlo sotto l' ugello estrusore e andare a misurare "scientificamente"...
. lo scostamento lungo tutto il piano.
Ringrazio tutti per il supporto morale, è che questo piano di vetronite effettivamente a lungo andare sfianca!
E non oso immaginare quando inizierò a stampare....affogherò nelle paludi dei parametri di configurazione!
Al momento la valutazione circa la tolleranza tra i vari punti del piano che ho determinato in circa 0,1mm è solo ipotetica e determinata misurando lo spessore del foglio di carta.
Ma vorrei avere qualche dato più sostanziale prima di potere affermare che il piano è "dritto"
Sono contento per avere raddrizzato il piano, sono molto meno contento per il metodo non ortodosso che ho dovuto utilizzare, però è cosi!
Effettivamente dal punto di vista geometrico per tre punti passa una sola circonferenza che individua unicamente un piano.
Quindi in teoria basterebbero tre punti disposti equidistanti su una circonferenza per allineare il piano.
Però il problema più ostico è rendere piano la vetronite e come pare solo 4 punti non sono sufficienti, senza comunque intervenire delle forzature con le mani.
Quindi al contrario servirebbero ancora più punti di fissaggio rendendola ipervincolata.
Nel caso più semplice forse 3 punti sulla circonferenza e uno al centro per annullare la convessità.
Queste sono considerazioni teoriche.
Qundo centro le ruote delle biciclette uso 2 comparatori e agisco unicamente sul tiraggio dei raggi......
Vi immaginate che se per centrare una ruota uno dovrebbe prendere il cerchio con le mani e iniziare a tirarlo qua' e la'....
A parte il metodo della squadra e dei foglietti a questo punto un po' mi è salita la scimmia, e penso che prenderò appunto un comparatore e cercherò di puntarlo sotto l' ugello estrusore e andare a misurare "scientificamente"...
. lo scostamento lungo tutto il piano.
Ringrazio tutti per il supporto morale, è che questo piano di vetronite effettivamente a lungo andare sfianca!
E non oso immaginare quando inizierò a stampare....affogherò nelle paludi dei parametri di configurazione!
Al momento la valutazione circa la tolleranza tra i vari punti del piano che ho determinato in circa 0,1mm è solo ipotetica e determinata misurando lo spessore del foglio di carta.
Ma vorrei avere qualche dato più sostanziale prima di potere affermare che il piano è "dritto"
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Re: Come raddrizzare il piatto in vetronite
All' inizio mi ero costruito un misuratore fatto da un micro switch tipo quello dei fine corsa senza levetta, un led, 1 resistenza e una batteria. L'ho messo su una bacchettina vicino all' estrusore. Poi usando repetier hot abbassavo l' asse Z fino a quando sentivo il click e si accendeva il led e prendevo la misura che mi diceva Repetier. Lo ripetevo su i vari punti del piano.
Un sistema comodo , veloce ed abbastanza preciso.....
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Re: Come raddrizzare il piatto in vetronite
Sistema molto interessante.
E in questo modo le misure che ottenevi come erano?
Ricordi o sai dire quanto era il massimo scostamento?
Cioè la differenza tra l' altezza minima e la massima?
Grazie.
In questo momento quello che mi importa capire è mappare i punti sul piano misurando la differenza tra un punto e l' altro e non tanto il valore assoluto di altezza.
Il fatto che hai messo un microswicth secondo me introduce una variabile in più.
Non so se anche il microswitch ha una sua tolleranza di funzionamento tra vari click di azionamento.
Se non c'è tolleranza o questa è inferiore di molto al possibile errore di planarita' del piano allora si stai andando a misurare se il piano è allineato,
Viceversa il rischio è che l' errore di apertura/chiusura del microswicth va a sommarsi/sottrarsi dal errore di planarita del piano.
E in questo modo le misure che ottenevi come erano?
Ricordi o sai dire quanto era il massimo scostamento?
Cioè la differenza tra l' altezza minima e la massima?
Grazie.
In questo momento quello che mi importa capire è mappare i punti sul piano misurando la differenza tra un punto e l' altro e non tanto il valore assoluto di altezza.
Il fatto che hai messo un microswicth secondo me introduce una variabile in più.
Non so se anche il microswitch ha una sua tolleranza di funzionamento tra vari click di azionamento.
Se non c'è tolleranza o questa è inferiore di molto al possibile errore di planarita' del piano allora si stai andando a misurare se il piano è allineato,
Viceversa il rischio è che l' errore di apertura/chiusura del microswicth va a sommarsi/sottrarsi dal errore di planarita del piano.
Ultima modifica di dandb il 28/10/2015, 10:59, modificato 1 volta in totale.
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Re: Come raddrizzare il piatto in vetronite
Repetier riporta le misura con precisione 0,01 mm. I movimenti li riesci a fare di 0,01 in 0,01 . Diciamo che riuscivo a regolare il piatto con differenze di 0,02 sui 4 angoli. Ma io ho usato già da subito un piatto in vetro . Con le rotelline di regolazione spostate all' esterno.