Ragazzi se avete quei fumi bianchi e densi che si vedono nel video del link su Thinghiverse, il vostro problema non è mettere un filtro, ma una corretta regolazione delle temperature.
Quei risultati nefasti si ottengono solo quando si arriva a bruciare il materiale, in una situazione di corretto stampaggio NON DEVONO accadere.
Detto ciò e concordando sul fatto che sia giusto tenere presente i rischi di quello che si fa, non fatevi prendere dal panico per nulla (o quasi).
Tutti i materiali termoplastici (come lo sono i nostri beneamati/beneodiati PLA e ABS) sono caratterizzati da un proprio punto di rammollimento, di fusione, di gassificazione fino ad arrivare alla carbonizzazione. Il concetto che li rende tanto utili è quello di poterli fondere per dargli forme nuove senza deteriorarli.
I termoplastici sono infatti riciclabili all'infinito
a patto di non bruciarli, e scusate se lo ripeto di nuovo.
Le porcherie tossiche non si generano dal corretto uso e trasformazione ma da un deterioramento termico del materiale.
Sto dicendo che faccia bene fare le inalazioni sopra all'estrusore? Ovviamente no! Ma una normale aerazione del locale in cui stampate (aprire la finestra e far cambiare aria a fine stampa) è più che sufficiente a patto che non si bruci il materiale.
Chiudo con le tre regole base dello stampaggio a iniezione delle materie termoplastiche, che sono perfettamente applicabili anche alla stampa 3D:
- Evitare di salire eccessivamente con le temperature rispetto a quanto indicato nelle schede dei materiali che utilizzate.
- Evitare accumuli di materiale attorno all'ugello.
- Smontare e pulire periodicamente l'ugello.
Ciao
Gianluca